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La displasia dell’anca è una malformazione dell’articolazione coxo-femorale che si sviluppa durante la crescita del cane. La testa del femore -sferica- è mantenuta correttamente all’interno dell’acetabolo dall’equilibrio delle forze esercitate da ossa, muscoli, tendini,e strutture legamentose. Qualora venga a mancare una perfetta congruenza dei due capi articolari, si instaura una instabilità ed un progressivo processo di usura della cartilagine articolare a cui consegue un processo infiammatorio e l’iniziale evoluzione artrosica. Più precocemente si crea l’instabilità, più grave potrà essere la manifestazione clinica della malattia poiché l’osso immaturo –non del tutto calcificato - subisce in misura maggiore le deformazioni conseguenti alle errate pressioni.
La diagnosi precoce -5/6 mesi di età- di displasia dell’anca con radiografia preventiva in occasione del controllo radiologico previsto per i gomiti- consente di adottare misure comportamentali e ambientali che possono ridurre notevolmente il rapido evolvere della patologia. Anche una corretta alimentazione è di fondamentale importanza per il controllo della displasia dell’anca e delle sue conseguenze.
La radiografia preventiva a 8/10 mesi di età permette -in assenza di segni riferibili a displasia- all’allevatore di programmare l’investimento sulla possibile carriera agonistica del cane ; nel caso contrario permette al veterinario di suggerire le tecniche di chirurgia correttiva che se attuate precocemente possono evitare al cane le gravi, dolorose ed invalidanti conseguenze della malattia.
Lo studio radiografico va eseguito in proiezione ventrodorsale standard con il cane sedato, in decubito dorsale ed adagiato in un apposito posizionatore.
Il bacino deve essere simmetrico, i femori paralleli tra loro, ben distesi e ben ruotati in modo tale che le rotule si vengano a trovare al centro del solco trocleare.
Il radiogramma deve essere ben leggibile, deve cioè essere contrastato e ben sviluppato in modo da rendere evidente il margine acetabolare dorsale.
Difetti di contrasto radiografico e soprattutto di posizionamento compromettono in maniera spesso tassativa la possibilità di interpretazione.
Sulla radiografia devono essere impressi con fototimbro, al momento dello sviluppo, il nome del cane, il suo numero di iscrizione al libro delle origini –ROI, RIR – e la data di esecuzione della Rx.
Per ottenere un giudizio ufficiale registrato sul pedigree del cane, le radiografie vanno inviate ad una Centrale di Lettura (www.celemasche.it )dove vengono lette e archiviate per almeno 10 anni.
I gradi di displasia dell’anca ( HD) sono 5.
A - nessun segno di displasia
B - sospetta displasia
C - leggera displasia
D - media displasia
E - grave displasia
Non sempre in presenza di segni e giudizi -anche gravi- di displasia dell’anca il cane manifesta una zoppia altrettanto grave.
do not fix what is not broken Non aggiustare quello che non è rotto !
L’esperienza mi ha insegnato che non sempre vi è una reale corrispondenza tra la gravità dei segni radiologici di displasia e la gravità dei segni clinici che il cane manifesta.
Ho visto cani displasici (anche D/E ) vincere per più anni gare di lavoro in tutta Europa e cani con lievi segni di displasia presentare zoppie a volte anche importanti!
L’anamnesi, la visita clinica, le radiografie ma soprattutto l’esperienza sono fondamentali per valutare l’opportunità di un intervento terapeutico di tipo chirurgico o conservativo ; quale tipo di intervento e con quale rapporto costo-beneficio in rapporto non solo all’aspetto economico ma soprattutto in funzione della qualità di vita e dell’attitudine del cane, dell’ambiente in cui vive oltre che delle oggettive aspettative del proprietario.
Per ogni età del cane ci possono essere indicazioni terapeutiche diverse.
Non c’è solo la chirurgia (Escissione artroplastica, DPO, TPO, DAR Artroplastica, Tettoplastica acetabolare, Protesi totale…), una mirata terapia medica a volte multimodale, magari un buon percorso di fisioterapia, l’associazione di più approcci al problema si rivelano spesso efficaci per soddisfare in maniera ottimale le esigenze del cane e del suo proprietario. Compito del veterinario è di illustrare pro e contro delle possibili alternative e l’importante è che l’iter terapeutico venga, a ragione, condiviso con il proprietario stesso.
Responsabile dott. Ferdinando Asnaghi
La displasia dell’anca (HD) è la malattia scheletrica di più frequente riscontro nei cani di taglia medio-grande nonostante l’impegno dell’ENCI, degli allevatori e dei Veterinari per limitarne l’incidenza con il controllo radiologico e la certificazione dei riproduttori. Fino a qualche decennio fa la scelta del riproduttore veniva effettuata “ad occhio” dall’allevatore valutando i caratteri morfologici del cane; a partire dagli anni 60/70 si è cominciato a prendere in considerazione anche la sua salute e la possibilità di trasmettere patologie scheletriche croniche progressive invalidanti per cui tra i criteri di valutazione è stato introdotto anche il grado di displasia dell’anca attribuito ufficialmente da una Centrale di Lettura; da qualche anno si sta cercando di andare aldilà della radiografia e di valutare la effettiva capacità del soggetto di trasmettere alla progenie ed in quale misura i caratteri della malattia, si sta cercando quindi una valutazione genetica del riproduttore per quel determinato carattere.
I risultati degli studi promossi da Celemasche (Centrale di Lettura delle Malattie Scheletriche Ereditarie – www.celemasche.it –), di cui mi onoro di essere dagli anni 90 tra i lettori ufficiali per la displasia dell’anca e del gomito, in collaborazione con l’Università di Padova sono davvero incoraggianti e già alcune società specializzate di razza utilizzano anche l’Indice Genetico per valutare i riproduttori. Al 30/07/15 sono più di 100.000 i cani controllati per l’HD dalla Celemasche.
Con la denominazione “displasia del gomito” si intende un insieme di patologie a carico dell’articolazione omero-radio-ulnare che esitano in un processo di osteoartrosi precoce la cui evoluzione è di norma molto invalidante per l’animale che ne è affetto.
UAP ( non unione del processo anconeo ulnare totale o parziale), FCP(frammentazione del processo coronoideo mediale ulnare), MCPD (medial coronoid process disease o incompleta/ sospetta frammentazione del processo coronoideo mediale) OC/OCD (osteocondrite dissecante del condilo omerale mediale), INC ( incongruenza dei segmenti articolari) sono le patologie di più frequente riscontro a carico del gomito.
In alcune razze e più raramente può essere presente IOHC (incompleta o alterata unione della linea intercondiloidea omerale), OTMF (ossificazione dei tendini dei muscoli flessori dell’avambraccio), UME (non unione/avulsione dell’epicondilo omerale mediale).
Tali patologie possono comparire singolarmente o in combinazione tra loro e possono interessare uno o entrambi i gomiti.
I sintomi clinici compaiono di solito tra il 4° ed il 7° mese di età e si manifestano con andatura rigida a cui subentra claudicazione talvolta intermittente o episodica dell’arto interessato. Spesso si osserva deviazione esterna della mano ed appoggio con le dita divaricate.
La diagnosi è possibile con la visita clinica dell’animale in movimento, con la palpazione dell’articolazione ma va confermata con radiografie in più proiezioni.
Non esiste un’unica terapia per la displasia del gomito ma essa dipende dalla causa ritenuta originaria e dalla gravitàdell’artrosi secondaria già presente
L’IEWG (International Elbow Working Group) ha stabilito nel 1994 un protocollo internazionale internazionale di ricerca , di classificazione e di valutazione del grado di displasia del gomito (ED).
Per definire quest’ultimo vengono presi in considerazione le dimensioni degli osteofiti e la presenza di eventuali lesioni cosiddette “primarie” quali UAP, MCPD/FCP, OC/OCD e INC.
In presenza di UAP, FCP o KL (Kissing Lesion), OC/OCD, INC > a 2mm il grado previsto è ED 3
In presenza di incompleta UAP , MCPD il grado previsto è ED 2
Per alcune razze canine è sempre stato accettato in alcuni paesi un grado di displasia del gomito intermedio tra ED 0 ed ED 1 definito come ED BL (Border-Line, Grenzfall). Viene attribuito a cani con lievi difetti per cui non possono essere considerati esenti ma che sarebbero eccessivamente penalizzatida un giudizio ED 1.